Xia Weiyi, coreografo e danzatore professionista, ha una formazione ampia ed eterogenea.
Agli studi di danza (moderna, contemporanea, classica, jazz e hip hop) portati avanti in Europa e negli Stati Uniti, affianca negli anni anche lo studio della musica, del teatro e del Qi Gong.
Come danzatore Xia lavora negli Stati Uniti con coreografi del calibro di Brice Mousset (OUI Danse), Ashlè Dawson, Sheila Barker, Ryan Daniel Beck e Robert Halmilton, e in Italia con i maestri Brian Bullard, Luca Tommasini, Arturo Michisanti, Marco Bebbu e Marco Marchetti.
Il suo impegno come insegnante di danza – che adesso lo vede collaborare con molte scuole di danza in Italia e all’estero – comincia nel 2009, per poi intensificarsi e strutturarsi come attività principale nel 2014 anche grazie alla creazione di Wydance, una produzione sperimentale fondata sulla ricerca coreografica e del movimento.
Nel 2015 Xia viene incaricato dalla Broadway Dance Center of New York per la produzione di “21 Grams”. Sempre nel 2015 viene invitato in Nigeria dalle associazioni competenti per lo sviluppo delle arti coreografiche e sceniche sul territorio.
Nel 2018 inizia la sua collaborazione in qualità di coreografo con la compagnia Sinerdance e nel 2021 avviene il suo debutto con ”202021 PORTRAIT”, uno spettacolo da lui interamente idealizzato e coreografato.
Nel frattempo non si ferma nella sua formazione, e attende a percorsi quali “Imparare a insegnare” – metodo d’insegnamento sviluppato da Ornella Vancheri e pensato specificatamente per i bambini, divisi per fasce d’età – e workshop teatrali come quello “transartistico” condotto dal maestro Kuniaki Ida.
Approccia inoltre, senza preclusioni anche i balli sociali, soprattutto il tango, ma anche il flamenco e la salsa. E infine, il suo crescente interesse per le commistioni artistiche lo portano ad avvicinarsi sempre di più anche alle arti figurative, come pittura e scultura; queste nuove pratiche gli permettono di acquisire una visione sempre più ampia e olistica dell’uomo rispetto all’arte, e dell’arte rispetto alla vita.